Destinazione Mexico vi porta alla scoperta di....
Buongiorno, oggi Destinazione Mexico vi porta alla scoperta
del sito
archeologico di Ek Balam.
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All'entrata del sito |
Ek Balam, dalla lingua Maya “Giaguaro Nero”, è il nome di una delle più famose zone
archeologiche situate nella Penisola dello Yucatan, a pochi chilometri dalla
città coloniale di Valladolid .
Dal momento che Valladolid è al di fuori della zona rossa
del turismo di massa della penisola (Riviera Maya e Cancun) il sito
archeologico di Ek Balam è, in parte, risparmiato dall’assalto dei
turisti che visitano il Messico. Ma secondo noi vale
la pena visitarlo, è uno dei siti archeologici Maya che colpisce di più per i suoi glifi e
sculture nella piramide principale.
Ek Balam, è soprattutto conosciuta dagli
appassionati e dagli archeologi per lo stato di conservazione eccezionale delle
facciate di stucco, che non si trova da nessuna altra parte nel mondo
maya.
Le imponenti dimensioni dello stucco modellato, mostrano l’alto livello di
specializzazione raggiunto dagli artigiani che realizzarono in maniera
straordinario questo tipo di lavoro.
Ma procediamo con ordine.
Anche se il primo insediamento potrebbe risalire al 100
a.C., le differenti fasi di costruzione degli edifici monumentali attestano che
la città Maya di Ek Balam raggiunse il
massimo splendore tra il 700 d.C. e il 1200.
Diventato un grande centro religioso, politico, economico,
Ek Balam approntò una rete stradale con ampie vie dritte lastricate per
commerciare con le altre città della regione. Nel complesso mondo Maya,
l’opulenta Ek Balam si distinse per sviluppo culturale, artistico, tecnologico.
All’interno si
trovano 45 strutture e 14 sono di differenti stili architettonici,
circondate da due muraglie concentriche di pietra più una terza che unisce i
due edifici centrali. Tra esse c’è lo spazio dedicato all’antico “juego de la
pelota”, un bellissimo arco
da dove sboccava un “Sacbé” (cammino sacro), che in epoche antiche collegava con
altre città Maya della zona.
La costruzione di maggiore interesse del sito è senza dubbio
l’Acropoli.
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l'Acropoli - 32 metri di altezza |
Questa struttura misura 162 metri di lunghezza, 68 metri di
larghezza e 32 metri di altezza.
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La scalinata dell'Acropoli |
Arrivando a questo enorme complesso di palazzi a sei
livelli, si è accolti dai Serpenti Geroglifici, due monumenti in pietra
che rappresentano serpenti dalle mandibole aperte le cui lingue “scendono”
lungo la scalinata e sulle quali è scolpita una iscrizione contenente il glifo
con l’emblema distintivo del regno di Talol e dei suoi governanti.
Salendo, fiancheggiano la grande scalinata due costruzioni le cui facciate sono completamente ricoperte da maschere giganti stilizzate disposte a cascata; sono le sole vestigia che rimangono nella parte inferiore, sebbene nell’angolo sud-est – meglio conservato – vi è un buon esempio della reale apparenza della struttura originaria.
La facciata è decorata con il volto del mostro della terra, un essere mitico che gli antichi Maya utilizzavano per simboleggiare l’ingresso agli inferi.
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passerella coronata da grandi zanne. |
La scultura orripilante che circonda la porta ricrea le
fauci del mostro, che “divora” o “sputa” chi entra o esce da esso, e la sua
mascella si protende in avanti formando una passerella coronata da grandi
zanne.
Di particolare pregio sono le statue di figure in cima alla facciata,
riccamente abbigliate con gonne in pelle di giaguaro, grandi cinture utilizzate
nel gioco della palla ed ornate di code di piume a ventaglio, che le fanno
apparire come esseri alati, conosciuti
anche come gli angeli Maya.
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Gli "angeli Maya" |
Al centro è raffigurato Ukit Kan Lek Tok ‘, originario
costruttore del sito e capostipite della dinastia regnante nel tardo periodo
classico, seduto su un trono appoggiato sulle fauci del mostro.
Ek Balam, in virtù della maestosità dei propri edifici e
dell’ottimo stato di conservazione delle proprie decorazioni, rappresenta un
sito diverso da tutti gli altri della zona Maya e non è paragonabile con
qualsiasi altro noto sito archeologico.
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