Taxco, la città dell’argento


Taxco, la cosiddetta “città dell’argento”, si trova sulle ripide pendici dei monti dello Stato di Guerrero. Dalle sue tortuose strade acciottolate, lo scorcio delle sue deliziose piazzette e dei tetti delle sue case è impagabile, e il tutto è avvolto in un’atmosfera suggestiva, da pueblo antico, che si è conservata nei secoli.




Prima dell'arrivo degli spagnoli il suo nome era Tetelcingo (cioè "piccola collina") e gli era stato dato dagli Aztechi.

Taxco , con le sue case basse, i tetti con le tegole rosse, gli intonaci bianchi,  è una cittadina, perla del periodo coloniale e meta molto battuta dai turisti, posta a 1755 m di altitudine nello stato di Guerrero. Vive quasi esclusivamente di turismo  e dell’arte degli argentieri.



Da qui partì nel 1534 il primo carico di plata (argento) alla volta della Spagna, diffondendo il suo nome in tutto il Vecchio Continente, da cui arrivarono avventurieri di ogni risma in cerca di fortuna.

A fondarla fu nel 1529 Rodrigo de Castañeda  e, guarda a caso, i primi spagnoli che vi si insediarono furono minatori.
La prima fonderia fu l’Hacienda del Chorrillo (1534), attualmente una scuola di arte.

Oggi la città è stata dichiarata monumento nazionale.

Potete iniziare il vostro tour di Taxco con un viaggio sulla teleferica oppure incamminatevi  verso la calle Juárez, che conduce alla bellissima Plaza Borda. 





Non dimenticate la macchina fotografica: Taxco vi offrirà panorami da favola.

Gli scorsi suggestivi di Taxco infatti  si susseguono in un continuo sali e scendi.








Le vie tortuose e le piccole piazze sono sovrastate dalla torre della Cattedrale di Santa Prisca, rosa pallido, in Plaza Borda. Fu Josè de la Borda ad erigerla per grazia ricevuta: già ricco proprietario di miniere d’argento, aveva scoperto un nuovo filone ancor più abbondante quando, accidentalmente, il suo cavallo inciampò, smuovendo dei sassi che lo misero alla luce.



La facciata è opera di scalpellini indiani che, fra Madonne e Santi, hanno riprodotto motivi della loro cultura, come i cesti di frutta tropicale. Gioiello barocco, al suo interno conserva l’altare maggiore di legno dorato magnificamente ornato.  Tripudio di volute e di statue lignee dorate di una ridondante misticità barocca.




In piazza si trova anche il Museo de la Plateria che narra la storia dell’argento messicano.  

Anche Taxco ha il suo Cristo, forse meno famoso di quello brasiliano! Andate a vederlo.



Se vi appassiona fare acquisti, sicuramente Taxco vi rimarrà nel cuore: le vostre valigie non riusciranno a contenere tutto ciò che vi verrà voglia di comprare quando sarete qui.






 Se il tempo ve lo permette, lasciate le calde brezze di Acapulco e visitate una delle più suggestive località del Messico. 




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